Open Day ad Aquileia: narrazioni a tutto tondo sull’archeologia e non solo

20 Giugno 2017
Come narrare l’archeologia, e come costruire narrazioni veramente adatte a tutti. Se ne è parlato nei giorni scorsi ad Aquileia all’Open Day, incontro veramente non convenzionale. Mentre un esercito di archeologi mostrava gli scavi in corso in tutta la città

Scavi aperti a tutti, e archeologi che ne raccontano le storie. Pare facile a dirsi, ma ad Aquileia gli scavi in corso sono una decina o più, e per l’Open Day organizzato dalla Fondazione Aquileia, sono arrivati archeologi da ogni dove. Tutti pronti ad accogliere i visitatori sotto il sole cocente, e a rispondere a ogni domanda. Spiegazioni chiare, approfondite, intriganti. Gente attenta, curiosa, con domande precise. Aquileia ripopolata come un tempo, quando era una vera grande città: scavi e gente ovunque rendevano chiara l’idea della sua estensione, dalla basilica al foro alle terme al porto alle mura. Le loro presenze hanno fatto il racconto della città. Si parla tanto al giorno d’oggi di storydoing, di narrazione partecipata dove ognuno genera racconti. Un termine di cui facevamo anche a meno perché la narrazione è già di per sé azione: spinge all’agire, fa la storia. Com’è accaduto ad Aquileia qualche giorno fa.

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Cinzia Dal Maso con Jacopo Bonetto dell’Università di Padova al cantiere della domus di Tito Macro

Parlare di storytelling ad Aquileia

Quando si è anche parlato di storytelling per davvero. Ha parlato chi lo fa, e seriamente. Chi si mette realmente al servizio del messaggio da trasmettere, e inventa modi diversi e nuovi di raccontarlo. Modi adatti a tutti, veramente per tutti. È stato questo il filo conduttore dell’incontro Archeologia e comunicazione: quasi un manifesto, contro chi invece continua a parlare di ‘pubblici’ diversi a cui destinare racconti diversi. Creando di fatto tanti ghetti: per bambini, adulti, persone diversamente abili, di provenienza diversa. Invece può esistere, e deve esistere, un linguaggio che tutti possano capire e seguire assieme. Che sappia aggregare le persone anziché dividerle. Che abbatta le barriere anziché erigerle. Come i linguaggi sperimentati da Radio Magica che sono magie per davvero. Educano all’ascolto: attraverso le parole che escono dalla web radio, insegnano ai bambini e a tutti la pazienza dell’ascolto e la curiosità del dialogo, perché chi sa ascoltare e dialogare sa anche rispettare le diversità di qualsiasi genere.

Radio Magica usa una lingua semplice che anche i diversamente abili possono capire, e vi aggiunge disegni, linguaggio dei segni, simboli. Però provate ad ascoltare e seguire uno dei suoi racconti: coinvolgerà anche voi. Perché in fondo sono racconti per tutti. Scritti da professionisti della scrittura così come i disegni escono dalla penna di artisti. Ma negli anni Radio Magica è entrata anche nelle scuole e negli ospedali e ha stimolato studenti, genitori, malati a narrare una storia. Mentre l’ultimo progetto riguarda alcune località del Friuli Venezia Giulia di cui racconta, con penna e pennelli, storie assolutamente insolite. Sarà tutto online a breve. Stay tuned!

Radio-Magica

La Radio Magica

Viaggiare nel tempo

Si rivolge invece specificamente ai ragazzi il progetto I leoni del tempo voluto dalla direttrice Erpac Rita Auriemma e realizzato da Red Whale e dallo Swipe Story team. Però basta cominciare a leggere il breve romanzo da cui parte la saga, per rimanere incollati alla pagine e voler arrivare alla fine. Anche I leoni del tempo è, in fondo, per tutti. Una bella storia, una missione da compiere, porta tre ragazzi a viaggiare in Friuli nel tempo e nello spazio, e a vivere mille avventure. Le vivono su carta stampata ma anche su smartphone e tablet grazie alle app Swipe Story che narrano a loro volta nuove storie e le arricchiscono con informazioni, curiosità, giochi. C’è una bella compenetrazione tra un mezzo tradizionale come il libro e la tecnologia delle Swipe, così che i ragazzi imparano ad apprezzare entrambi gli strumenti. Le prime avventure hanno portato i tre ‘leoni’ nella preistoria di Pradis e, per l’appunto, nella Aquileia romana. Hanno veramente girato la città antica in lungo e in largo, per risolvere l’enigma. Una città che il disegnatore ha rielaborato a partire dalle ricostruzioni 3D degli archeologi: narrazione e immagini sono insomma storicamente accuratissime, ancorché emozionanti. Sono vera comunicazione di qualità.

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Il posto di Aquileia così come è ricostruito nella app Swipe Story de I leoni del tempo

Storie dell’archeologia, e non solo

Anche noi di Archeostorie eravamo della partita, e ci siamo raccontati un po’. A partire dal nostro libro, quello da cui tutto ha avuto inizio. Pensato in origine come una manuale per studenti dell’università, grazie a una scrittura molto accurata si è rivelato alla fine una bella lettura per tutti: per chiunque sia curioso di scoprire le diverse attività degli archeologi e la loro importanza nel mondo contemporaneo. Il nostro Magazine, in fondo, è la continuazione all’infinito del libro, dove invitiamo sempre più archeologi e appassionati a narrare la propria archeostoria, oltre a idee, recensioni, commenti. Mentre noi ci stiamo specializzando ancor di più nella narrazione di storie e luoghi del passato. Avete dato un’occhiata a i nostri Archeotales, curati da Mariangela Galatea Vaglio? Anche nel nostro pentolone, però, bolle molto altro, da realizzare magari in compagnia dei partner dell’incontro aquileiese. C’è stata grande sintonia: andiamo tutti nella stessa direzione, quella dell’inclusione e della qualità. Su tutto, quindi, stay tuned!

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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