Marco Aurelio dovette affrontare la peste antonina ma, come racconta, anche una peste assai peggiore: l’egoismo e l’indifferenza della gente. È così anche per noi, oggi.

Siamo schietti: diciamo le cose come stanno senza guardare in faccia nessuno. Commentiamo quel che accade in archeologia e nel mondo dei beni culturali in generale, ma mai a caldo. Valutiamo, piuttosto. E poi raccontiamo, fuor di cronaca, il nostro modo di vivere il patrimonio. Raccontiamo come fare, secondo noi, perché possa catturare quanti più cittadini possibile. Li possa sedurre, affascinare, divertire e far riflettere. Ecco a voi i nostri editoriali.
Marco Aurelio dovette affrontare la peste antonina ma, come racconta, anche una peste assai peggiore: l’egoismo e l’indifferenza della gente. È così anche per noi, oggi.
Dall’onore ai propri defunti al valore delle leggi alla forza delle donne: come Antigone aiuta a riflettere su grandi temi della vita
Una dieta a base di pesce nel Sahara di 10mila anni fa. Lo rivelano i resti lasciati nel riparo di Takarkori nel deserto libico
Cronaca di una vista alla Reggia di Caserta, tra informazioni carenti e personale inconcludente: una vera e propria ‘caccia al tesoro’
La notte del 7 settembre 2017 un incendio ha distrutto il parco archeologico di Faragola. Come conciliare ricostruzione e memoria di questo evento tragico?
Archeostorie ha presentato il suo Journal of Public Archaeology all’incontro annuale della Associazione europea degli archeologi (EAA) di Masstricht. Il resoconto dell’evento
Cos’era l’archeologia pubblica ai suoi esordi come disciplina? Qualcosa di diverso da quel che si pratica oggi in Italia. Mentre si dovrebbe tornare alle origini: all’archeologia politica di Peter Ucko
In base ai dati dell’ultimo rapporto Symbola, quali sono le prospettive lavorative per gli archeologi? Su quali ambiti possono puntare? L’analisi di Archeostorie
Come narrare l’archeologia, e come costruire narrazioni veramente adatte a tutti. Se ne è parlato nei giorni scorsi ad Aquileia all’Open Day, incontro veramente non convenzionale. Mentre un esercito di archeologi mostrava gli scavi in corso in tutta la città
Lo storytelling come strumento di riconquista di una dimensione viva del passato. Uno strumento coraggioso che sa interpretare, dare una visione. E sa costruire il sapere assieme a tutti i cittadini. La splendida introduzione di Flavia Frisone al panel da noi presentato al Primo Convegno nazionale dell’Associazione italiana di Public History.
Gli oggetti dei musei sono tanti vasi di Pandora: sono muti ma basta saperli interrogare per farne uscire non solo storie curiose, ma temi scottanti e importanti nelle società passate e presenti. Come dimostra la storia del Cilindro di Ciro. E un libro sul Mediterraneo all’epoca di Ciro appena pubblicato dal Cnr.
La seconda e ultima parte del testo integrale del magistrale discorso tenuto da Daniele Manacorda il 31 marzo scorso all’Università di Messina nell’ambito dell’incontro Il patrimonio culturale di tutti, per tutti. Una lunga lista di paure per il nostro patrimonio culturale – che sono soprattutto paure del cambiamento -, e di relative speranze che invece si dovrebbero coltivare. E trasformare in opportunità per il presente e per il futuro
Una lunga lista di paure di tutti noi per il nostro patrimonio culturale – che sono soprattutto paure del cambiamento -, e di relative speranze che invece dovremmo coltivare. E trasformare in opportunità per il presente e per il futuro. E’ l’incitamento di Daniele Manacorda, forte e chiaro, nel suo magistrale discorso tenuto il 31 marzo all’Università di Messina nell’ambito dell’incontro Il patrimonio culturale di tutti, per tutti, di cui Archeostorie pubblica il testo integrale. Ecco la prima parte