La Fanciulla con colomba è tornata a casa

18 Settembre 2020
Si potrà ammirare da oggi alle Terme di Diocleziano a Roma la Fanciulla con colomba, un bel bronzetto scomparso dal museo nel 1943

È una bella storia, quella della Fanciulla con colomba. Era il 1943, a luglio gli alleati erano sbarcati in Sicilia, e altrove in Italia si mettevano al riparo le opere più preziose, per proteggerle da eventuali attacchi aerei. Furono imprese eroiche, quelle dei direttori dei musei di allora, in corsa contro il tempo.

Il furto della Fanciulla con colomba

La Fanciulla con colomba era conservata in quello che allora si chiamava Museo delle Terme, oggi il Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano. Qualcuno approfittò della concitazione del momento per farla sparire, assieme ad altri oggetti. Il resto fu prontamente recuperato ma la fanciulla no: pareva perduta per sempre.

Finalmente però comparve nel 1967 nel catalogo di una mostra negli Usa, concessa in prestito da un collezionista privato svizzero. Il nostro Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale fu istituito solo nel 1969, ma da allora le dà la caccia. E solo oggi è riuscito a riportarla a casa.

Un santuario importante

Non proprio alla sua casa vera, però, perché la sua casa è Norba, l’antica città che domina dai Monti Lepini la Pianura Pontina. La Fanciulla è stata infatti trovata nel 1903 durante lo scavo del Santuario di Giunone Lucina, la dea della luce notturna e protettrice delle nascite. Un santuario importantissimo che nel II secolo a.C. fu completamente ristrutturato e la sua terrazza artificiale ampliata. La nostra Fanciulla che, come molti altri oggetti votivi, decorava gli edifici di epoca precedente, fu gettata con tutto il resto nel riempimento della nuova terrazza.

Uno scavo importante

Anche la storia della sua scoperta è bella davvero. L’idea di indagare a Norba fu di Luigi Pigorini, grande archeologo ma anche uomo politico che riuscì a far destinare un’ingente somma di fondi statali per risolvere un problema storico: capire l’origine delle spettacolari mura poligonali che circondano molti centri del Lazio meridionale.

Si scelse di scavare a Norba perché è città abbandonata nell’81 a.C., distrutta da Silla e mai più ricostruita. Pigorini diede ordini precisi: “dare una svolta all’abitudine di scavare per trovare solo oggetti di prestigio” e indagare il contesto della città, per capire le mura. Un’idea assolutamente moderna.

Così si scavarono i santuari della città prima di tutto, ma poi anche altro e si giunse a redigere una pianta della città da cui risulta evidente il suo impianto urbanistico regolare. Uno scavo, insomma, che ha precorso i tempi e ha incoraggiato le ricerche condotte poi a Norba nella seconda metà del Novecento.

Visione d’insieme di una città

È un peccato che la vetrina con gli oggetti votivi di Norba dell’attuale Museo delle Terme di Diocleziano (laminette di bronzo, vasi, ciotole, animaletti e statuine in ceramica, pesi da telaio, altre statuine in bronzo), non racconti questa storia. Ed è un peccato che non inviti ad andare a visitare l’antica città, col Parco archeologico di Norba e il suo Museo. Ma forse ora, col ritorno della Fanciulla tra i suoi ‘compari’, è l’occasione giusta.

E sarà anche l’occasione per studiare meglio la statuetta. Ricorda una ciociara bella e formosa, una Sophia Loren dei suoi tempi. E la veste è elegante e la posa sfacciata, molto simile a quella del Dioniso che decora la famosa Cista Ficoroni di Palestrina.

Non si sa perché le furono aggiunti l’orlo della veste e i piedi in argento, quando giunse al Museo a Roma. Ma forse oggi, potendo studiare meglio la statuetta e la sua storia, si scoprirà.

 

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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