Arianna da spalla a protagonista

26 Gennaio 2023
Grazie al romanzo Arianna di Jennifer Saint, usciamo tutti da un labirinto di preconcetti millenari

Seguendo le orme di autrici come Natalie Haynes e Hannah Lynn, che hanno saputo dare nuova voce alla figura di Medusa, Jennifer Saint continua il filone dell’epica classica al femminile narrando l’intramontabile storia di Arianna, principessa di Creta.

Una nuova protagonista

Il mito lo conosciamo tutti. Il mostruoso Minotauro di Cnosso che chiede il sacrificio annuale di quattordici giovani ateniesi; lo stratagemma del filo di lana suggerito da Arianna a Teseo per uscire dalle profondità del labirinto, dopo aver ucciso il mostro; la fuga di Arianna con Teseo e il suo abbandono da parte del giovane sull’isola di Nasso. Questi gli ingredienti di una vicenda che ha sempre visto emergere un solo, grande protagonista: l’impavido eroe Teseo, disposto a rischiare la vita per porre fine al giogo del perfido re di Creta Minosse.

Alla principessa Arianna era riservato un ruolo marginale, e del tutto inesistente alla sorella Fedra. In questo romanzo, invece, le due donne occupano ogni spazio in maniera assolutamente naturale, appropriandosi di una storia nella quale appaiono determinate e determinanti.

Un crogiolo di versioni differenti

L’autrice esaurisce l’intera impresa a Cnosso in un tempo inaspettatamente rapido, così da dedicare la maggior parte del libro allo sviluppo di tutte le versioni pensate dagli aedi – i cantori di racconti di un remoto passato – per ‘far uscire di scena’ Arianna una volta esaurita la sua funzione di indispensabile spalla.

Sono tutte versioni note già agli antichi greci e romani, che venivano modellate in base alle preferenze dei singoli mecenati o secondo le mode letterarie del momento. Spesso contrastanti tra loro e fortemente sbilanciate in senso positivo o negativo per Arianna, tali versioni sono ora conviventi nel romanzo, cucite insieme in una trama armonica e piacevole.

Il confronto tra Arianna e Fedra

Nessuna storia può considerarsi femminista senza prevedere una solida base di ‘sorellanza’, e questo romanzo non fa eccezione. Pur separandosi molto presto, Arianna e la sorellina Fedra mantengono per tutta la vita un legame speciale, a tratti complicato dalla rivalità e dall’incomprensione reciproca, ma mai debole.

I loro destini all’apparenza simili, che le vedono mogli di figure immensamente più grandi di loro (Teseo per Fedra, e addirittura il dio Dioniso per Arianna) sono al contrario quasi opposti. Non per il loro vissuto – sono entrambe regine, madri, donne in primo piano – quanto piuttosto per le loro personalità. Accanto a una Arianna posata ma persa nella propria idea di quotidianità, troviamo una Fedra passionale e insofferente della vita.

Questo dualismo di idee e sentimenti è ben reso dallo stile narrativo scelto dalla Saint: il racconto in prima persona alterna la voce della matura e pacata Arianna a quella della coraggiosa e impulsiva Fedra, permettendoci così non soltanto di leggere a fondo nell’animo di entrambe, ma anche di scoprire gli ambienti nei quali vivono e che parimenti le distinguono. Da un lato l’accogliente e assopita isola di Nasso, dall’altro la frenetica e stimolante corte di Atene.

Un andamento decrescente

In una storia in cui le donne sono così ben caratterizzate, è il resto del mondo a essere confinato sullo sfondo. Gli uomini che le circondano sono poco più che comparse, e sembrano piatti, prevedibili, quando non addirittura crudeli e ingannatori. Arianna e Fedra sono invece figure complete, che a tratti sembrano agire solo ascoltando il cuore, ma dimostrano di saper comprendere il valore delle proprie scelte e affrontare i cambiamenti che si susseguono nelle loro esistenze.

Eppure, circa a metà libro qualcosa si perde. La prosa, prima fittamente ritmata dagli avvenimenti che interessano le protagoniste, tende ad appiattirsi quando le loro vite tendono a stabilizzarsi. Arianna in particolare, nonostante non manchino i colpi di scena fino all’epilogo, non darà più prova di quella decisione e di quel coraggio che l’hanno spinta ad aiutare Teseo nella sua impresa.

Un positivo cambio di prospettiva

Ad ogni modo, se c’è un insegnamento da trarre da libri come questo è che nessuna storia, e nemmeno il più maschilista dei miti, ci perde nel cambiare il punto di vista. Se proviamo a ignorare l’abbagliante eco delle imprese dei protagonisti uomini, ci accorgiamo che c’è ancora molto da dire: un vaso di Pandora (a proposito di personaggi femminili sminuiti dalla letteratura antica) di esperienze ed emozioni magari meno altisonanti, ma ugualmente meritevoli di attenzione e rispetto.

Grazie al filo di Arianna tutti usciamo da un insidioso labirinto di pregiudizi radicati in tempi antichissimi che ci hanno convinto della necessità della centralità maschile, e scopriamo un mondo nuovo e diverso semplicemente guardandolo con gli occhi di una donna.

 

Jennifer Saint
Arianna
traduzione di Ginevra Lamberti
Sonzogno 2022, pagine 382, euro 18,00

Autore

  • Noemi Fadel

    Laureata in archeologia nel 2022, si accorge presto che tutta la fatica fatta negli scavi serve a poco se nessuno riesce a trasmettere il valore e il fascino del passato fuori dal cantiere. Si dedica quindi alla comunicazione culturale, lavorando come educatrice museale al servizio di bambini e adulti. Riflessiva e autoironica, si definisce un'ecologista convinta. Nel tempo libero si dedica alla cura delle sue tartarughe e al salvataggio delle piante di sua mamma da morte certa.

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