“Gnothi sauton”, conosci te stesso. L’artista cinese AI Weiwei è partito dal famoso detto dell’oracolo di Delfi per realizzare la sua nuova imponente installazione, La Commedia Umana, che si ammirerà da domani al 3 aprile a Roma alle Terme di Diocleziano. Ma si è ispirato anche al mosaico dalla via Appia, conservato proprio nelle terme, in cui la frase commenta l’immagine di un defunto.
Ai Weiwei tra morte e vita
La descrive come “un’opera sulla morte che celebra la vita”, e invita tutti a riflettere sulla fragilità della vita. È un lampadario colossale di oltre 9 metri, fatto di 2000 pezzi di vetro dal peso totale di 4 tonnellate. E’ la più grande opera d’arte in vetro mai realizzata, opera dei maestri vetrai di Berengo Studio di Murano.
È quindi un oggetto in fondo frivolo, decorativo, che però ipnotizza chiunque lo guardi. Richiede contemplazione. Allora si scorgono ossa disarticolate e teschi, umani e animali, e interiora di ogni tipo, e cervelli che escono dai teschi, e granchi, e pipistrelli, e telecamere e uccellini di twitter. Più lo ammiri, più scorgi qualcosa di nuovo e inaspettato, e più rifletti sulla vita, sul mondo, su te e sugli altri, sul senso delle cose tutte.
Siamo umani
Noi siamo molto più che interiora e ossa. Il tempo fugge, non lo sprechiamo. Le ossa chiedono di sopravvivere assieme a quel che di genuinamente umano c’è in noi.
Ha colto nel segno Ai Weiwei. E pensare che ha concepito quest’opera ben tre anni fa quando pandemia e guerra erano ancora di là da venire. Oggi pare adatta ai tempi, ma in realtà sarebbe attualissima sempre. Sin dai tempi più antichi.
Dialogo tra giganti
Ma c’è un’altra bella ragione per cui La Commedia Umana è perfetta all’interno della grande cisterna delle Terme romane. Non è cioè l’ennesima opera d’arte moderna ‘nella cornice antica’, ma una riflessione moderna in dialogo totale col passato. Ne ha parlato Ai Weiwei stesso in conferenza stampa: ha scoperto la Roma antica a dieci anni quando era confinato col padre poeta, condannato ai lavori forzati. Allora al padre non era concesso di scrivere ma studiava molto la Roma antica, per un poema che avrebbe scritto poi. Così tra miseria e stenti, il bambino Ai Weiwei è cresciuto con i racconti dei generali e degli imperatori romani, delle battaglie, delle conquiste e della grandezza di Roma antica.
Ora proprio quella grandezza – le terme più grandi e imponenti del mondo antico – lo accoglie a sé. È un vero dialogo tra giganti. Non perdetevelo per nulla al mondo.
Ai Weiwei, La Commedia Umana
Roma, Terme di Diocleziano, fino al 3 aprile 2022
orario: da martedì a domenica 11-18
info https://museonazionaleromano.beniculturali.it/
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