A guardarla dentro la teca di un museo, non si direbbe. Eppure, l'Hydria è uno dei vasi che meglio incarnano il sessismo dei greci. Il perché nella nuova archeoparola
L’Hydria è uno dei vasi greci più belli: lo riconosci subito perché è grosso, panciuto e con tre anse. Ma avresti mai detto che quel capolavoro in ceramica a figure rosse o nere, oppure in bronzo, che osservi con stupore dietro una teca era anche… una delle migliori rappresentazioni del sessismo dei greci?
In questa puntata di Archeoparole ti raccontiamo perché.
Archeo-giornalista e ambientalista convinta, vede il recupero della memoria e la tutela del paesaggio e del territorio come due facce complementari di una stessa medaglia. Scrive per raccontare quello che ama e in cui crede. Per Archeostorie, coordina la sezione Archeologia & Ambiente ed è responsabile degli audio progetti. Nel tempo libero (esiste?) scatta foto, legge e pratica Aikido.
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2 Commenti
Cinzia
il 31 Gennaio 2020 alle 19:33
Molto interessante, grazie! Ci sono degli Hydria anche al museo dell’Acropoli, che tu sappia?
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Molto interessante, grazie! Ci sono degli Hydria anche al museo dell’Acropoli, che tu sappia?
Buonasera Cinzia, grazie del tuo commento. Purtroppo sull’allestimento del museo dell’Acropoli di Atene non so darti una risposta. Grazie ancora!
Chiara