Agalma, il film che dà vita al museo e alle sue opere

23 Settembre 2020
Tre anni di riprese all’interno del Museo archeologico nazionale di Napoli. Ecco Agalma, un film da vedere

Agalma, statua, immagine. È il titolo di un film documentario sul Museo archeologico di Napoli, proiettato alla Mostra del cinema di Venezia e poi ieri a Roma. Andate alle prossime proiezioni, ovunque esse siano. Andateci assolutamente.

Perché Agalma racconta il museo, qualunque museo, meglio di qualsiasi cosa. La troupe guidata dalla regista Doriana Monaco ha trascorso tre anni al MANN e l’ha capito davvero, fino in fondo.

La vita del museo

Lei stessa, nelle note di regia, dice di aver concepito in origine il progetto con idee diverse: voleva ragionare sul frammento, sui resti frammentari del passato e la loro estetica. La retorica delle rovine, insomma.

Invece poi, frequentando il museo, ha capito quanta vita c’è tra i resti del passato. Ha capito che il museo lo fanno le persone che lo visitano e ci lavorano. Che l’importante è il rapporto delle persone con gli oggetti e le opere, non altro.

Ha realizzato così un’elegia delicata, un cammeo raffinatissimo degno del miglior Callimaco. Telecamera fissa su cose e persone. Fotografia superba. Sguardo attento a cogliere i particolari, i momenti più alti del dialogo tra cose e persone.

Così si vede quanto il museo sia un vero cantiere, con lavori in corso ovunque. Muratori all’esterno, traslocatori e allestitori all’interno. E poi magazzinieri, restauratori, ricercatori, storici. Monaco rivela tutta la vita della macchina museo, e tutto quel che si fa per lo scopo ultimo del museo: mettere opere e saperi a disposizione dei cittadini tutti, far sì che il museo sia luogo del piacere e della conoscenza.

Agalma: lo sguardo delle opere

Tutto accade sotto lo sguardo attento delle opere. È la cifra principale del film: agalma è il cuore di tutto. I lavoratori sono all’opera e le statue li guardano, a volte accondiscendenti, altre volte perplesse.

I visitatori osservano le opere e sono osservati a loro volta. Il gioco di sguardi è magistrale: si percepisce la relazione intima, quasi carnale che i visitatori hanno con le opere, le fanno diventare vive. Monaco ha capito che al museo si può dialogare coi mondi passati. Che il museo è dialogo.

È un film lento: il dialogo, come tutto ciò che vale nella vita, ha bisogno di tempo.

Poster Agalma

Agalma: il poster

 

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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