Realtà immersiva, la tecnologia che ti riporta ai tempi di Augusto e Nerone
Quasi in contemporanea, due nuove proposte di realtà immersiva consentono ai visitatori di Roma di rivivere a pieno il passato: all’Ara Pacis e alla Domus Aurea, si smettono le vesti moderne e s’indossa virtualmente la toga
Quando si dice ‘
un tuffo nel passato.’ Da qualche giorno a Roma, in due luoghi-simbolo dell’antichità, la tecnologia della realtà immersiva dà spettacolo e ci consente di viverli come allora. Al
Museo dell’Ara Pacis si vaga per il Campo Marzio per poi arrivare di fronte all’Ara e assistere, confondendosi tra una folla in religioso silenzio, al sacrificio di un toro. Mentre alla
Domus Aurea ci si sente proprio come Nerone a passeggiare per le stanze e i giardini del padiglione, e poi ampliare lo sguardo verso il Celio e il Palatino per ammirare la villa nella sua immensa estensione. Ed esclamare, proprio come fece il più megalomane imperatore di Roma, “finalmente comincerò ad abitare come un uomo!”
L’Ara com’era. Un racconto in realtà aumentata al Museo dell’Ara Pacis
L’Ara com’era, grazie alla realtà immersiva
È tutto merito di
due progetti site specific di realtà immersiva. All’Ara Pacis si tratta di un’importante novità offerta nell’ambito delle visite speciali serali con visori VR denominate
L’Ara com’era (progetto e realizzazione di
ETT S.p.A.). Rimane inalterata la visita in realtà aumentata ai singoli rilievi dell’Ara, mentre la parte introduttiva, prima concentrata sui due plastici del Campo Marzio e dell’Ara, è diventato ora
un vero e proprio spettacolo immersivo a 360° di fronte all’Ara stessa. È
un salto di qualità notevolissimo: la precedente animazione dei plastici lasciava comunque un senso di irreale, di contraffatto, mentre ora si vive la realtà vera, d’oggi e di allora. Grazie alla combinazione della ricostruzione 3D del paesaggio antico con riprese cinematografiche dal vivo e ricostruzioni in computer grafica, ci si trasforma davvero in romani del tempo di Augusto che di fronte all’Ara celebravano le sue vittorie e la pace riconquistata.
Quando poi si comincia a girare attorno l’Ara per ammirarne i rilievi che virtualmente riacquistano i colori originari, ora finalmente lo si fa con la mente già immedesimata nell’antico, e pronti a fare nostro l’immaginario dei romani di allora: convinti che finalmente grazie ad Augusto è tornata l’età dell’oro, della pace e della prosperità. Attorno all’Ara, la realtà virtuale e aumentata si alternano a narrare il significato dei rilievi, sottolineando i soggetti e i motivi con l’uso selettivo del colore. La visione in realtà aumentata utilizza un sistema di tracking 3d che la rende perfetta, con colori e integrazioni che si ‘ancorano’ ai rilievi reali. E su tutta la visita dominano le voci calde di Luca Ward e Manuela Mandracchia che aiutano a rendere ancor più ‘naturale’ l’immedesimazione con l’antico.Cosa manca? Oramai quasi nulla, è una visita fantastica. Basterebbe solo trovare un sistema per reggere i visori, che ora si devono sostenere con le mani per poterseli togliere quando si migra da una postazione all’altra. Alla lunga la cosa risulta molto faticosa – solo il primo show dura ben dieci minuti – e si corre il rischio di concentrarsi sul visore perdendo il senso di immersione.
Immersione totale alla Domus Aurea
Alla Domus Aurea, invece, i visori VR si indossano e il senso di immersione è totale. Si tratta però di una sola installazione e dunque non c’è la necessità di portare il visore con sé durante la visita. È insomma una proposta meno articolata e dunque di più semplice gestione. Tecnicamente, poi, qui non c’è alcuna realtà ‘aumentata,’ cioè non c’è sovrapposizione tra reale e virtuale, ma solo una immersione nella ricostruzione virtuale della Domus, ed è immersione tra le sole architetture senza personaggi che le vivono. Però il risultato è veramente unico e potente, e forse qui il virtuale è ancor più necessario che all’Ara: finalmente ogni visitatore potrà capire, pur trovandosi sottoterra, quanto in realtà quel padiglione risplendesse di luce. Prima ci si ‘cala’ nella Sala della volta dorata, dove si trova l’installazione, proprio come fecero i pittori del Cinquecento che ne scoprirono le strabilianti decorazioni. Poi però la colmata di terra che ora seppellisce la Domus Aurea si ritira a poco a poco, i muri di fondazione delle sovrastanti Terme di Traiano si sgretolano, e d’improvviso la sala buia comincia a brillare mentre il sole colpisce marmi e rivestimenti dorati. Ci si guarda intorno, e poi si esce nel vasto giardino per spaziare con lo sguardo, e il termine ‘Aurea’ riacquista tutto il suo vero significato. Prevale la meraviglia, forse lo stesso stupore che sicuramente provavano i fortunati romani accolti da Nerone a palazzo.
La storia antica e moderna della Domus Aurea, invece, è affidata a un video racconto all’ingresso, che utilizza una parete immensa per narrare ‘in grande,’ come fu grande il sogno di Nerone. Le due postazioni, realizzate da KatatexiLux, non costituiscono una visita a sé ma si inseriscono all’interno delle visite guidate al cantiere di restauro della Domus. Si sta infatti realizzando un intervento veramente inedito: per evitare che le infiltrazioni d’acqua, le radici degli alberi, e il peso della terra dal giardino soprastante distruggano completamente la Domus e i suoi affreschi, si è scelto di ‘scoperchiare’ i 16mila mq di edifici sepolti, proteggerli con materiali isolanti, e poi ripristinare sopra il verde. E’ un lavoro titanico della durata di cinque anni, che si affianca al lavoro di consolidamento delle strutture murarie, ed è invece l’indispensabile premessa per il restauro vero e proprio di stucchi e affreschi. Questa volta, si spera, non si deterioreranno in breve tempo come accaduto dopo l’ampio restauro realizzato per il Giubileo dell’anno 2000.
Intanto il lavoro sui giardini ha portato a una serie di scoperte che stanno consentendo di ricostruire tutte le vicende del Colle Oppio dall’antichità a oggi, tra edifici precedenti la Domus, sepolture tardoantiche e vigne e frutteti settecenteschi. Al termine del lavoro, dunque, la realtà virtuale avrà una nuova e lunghissima storia da raccontare.
L’ara com’era. Un racconto in realtà aumentata del Museo dell’Ara Pacis
Roma, Museo dell’Ara Pacis
Ogni venerdì e sabato (tutte le sere a partire dal 21 aprile), dalle 19.30 alle 24, ultimo ingresso ore 23
Info: 060608, www.arapacis.it
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Cantiere della Domus Aurea. Visite guidate con esperienza di realtà immersiva
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Immagine di copertina © Repubblica.it
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Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo.
Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.
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