Quanta storia nella scuola! E negli archivi scolastici

11 Aprile 2023
Un progetto dell’Università Sapienza mira a valorizzare gli archivi scolastici, memoria delle comunità e bene comune

Se pensate che un archivio sia un luogo grigio, triste e polveroso, veniteci a trovare al Museo dell’arte classica dell’Università Sapienza di Roma nei prossimi giorni di aprile e di maggio. Nell’emiciclo della luminosa Aula Odeion, tra le riproduzioni delle più note statue dell’antichità, scoprirete quanta storia e quanta memoria sono conservate negli archivi e, in particolare, negli archivi scolastici. Sì, tanta storia perché gli archivi altro non sono che la prima forma di memoria artificiale alla quale abbiamo affidato la nostra identità.

Un progetto sperimentale

Non a caso quest’anno l’Università Sapienza ha premiato come Avvio alla III Missione il progetto sperimentale Quanta storia nella scuola! Memoria ed archivi scolastici come bene comune (tutor interno Giorgio Piras, responsabile Michela Nocita) che vede come protagonista la comunità del Rione Monti di Roma e, in particolare, il materiale di archivio del locale Liceo Albertelli. Sfogliando i grandi registri scolastici della scuola, infatti, si può ripercorrere non solo la storia del quartiere Esquilino e del Liceo, ma anche quella di Roma e d’Italia.

Dalla scuola alla storia

In quelle pagine è racchiusa la memoria del periodo postunitario, quando sui banchi dell’allora Liceo Umberto I sedevano lo studente Ettore Romagnoli, promettente negli studi classici ma fin troppo vivace, e il compagno ‘aspirante poeta’ Ugo Ojetti. Due generazioni dopo, il numero dei nomi nei registri si assottiglia mentre si svuotano le aule liceali, abbandonate per la leva della Grande Guerra.

Ancora altri nomi spariscono all’appello qualche decennio più tardi, questa volta cancellati dalla furia delle leggi razziali: Amati, Pontecorvo, Segrè, Sonnino, Zevi… Ma altrettanti sono quelli iscritti nella nostra Resistenza: primo tra tutti Pilo Albertelli, docente amatissimo di Storia e Filosofia, studioso degli Eleati e martire alla Fosse Ardeatine. Con lui abbraccerà la lotta per la Liberazione anche Giorgio Marincola, lo studente italo somalo affascinato dal suo professore, e quel ragazzo eccezionale che sui banchi di scuola è Carlo Salinari, ma nel GAP romano è ‘Spartaco’.

Grandi scrittori, scienziati, artisti

Partigiano in Toscana fu anche Carlo Cassola che, prima di diventare romanziere, compose a scuola i suoi primi racconti ‘subliminali’ e fu critico redattore del giornalino La penna degli studenti. Chi crede ancora che il liceo classico allontani dalla mentalità scientifica, poi, può dare un’occhiata alle pagelle dei due Enrico, amici di scuola e di studi, destinati a diventare i ragazzi di via Panisperna: Enrico Persico, teorico della meccanica quantistica, ed Enrico Fermi, diplomato in quattro anni, premio Nobel per la Fisica nel 1938.

Passano gli anni, cambia la storia e la scuola: nel dopoguerra il Liceo è sovrappopolato di studenti e docenti, ferve la voglia di ripresa e l’interesse per le nuove arti come il cinema, al quale è destinato un allievo della classe Va, Ettore Scola; un decennio più tardi, nei primi anni Sessanta, si rivela portato allo studio il giovane Massimo, futuro prof. D’Antona alla Sapienza e rimpianto Sottosegretario di Stato.

Archivi scolastici un patrimonio da conoscere

Non è possibile, dunque, ignorare il tesoro di informazioni reperibili in questa scuola come in tutte le altre scuole d’Italia. È un ingente patrimonio culturale sommerso che, nel tracciare la microstoria dell’istituzione scolastica, racconta di fatto la storia di un’intera comunità. Un bene comune nazionale che è necessario mettere in luce.

Di archivi scolastici e comunità si parlerà nelle mattinate del 14, 27 aprile del 4, 5 maggio nell’Odeion della Facoltà di Lettere con il contributo di docenti e studenti di molte scuole della capitale. La giornata conclusiva è prevista per il 29 settembre quando in Facoltà e a scuola gli studenti presenteranno i lavori di ricerca che stanno conducendo sul loro e sul nostro passato. Sarà uno scambio reale e virtuale tra le generazioni.

Se ancora pensate che un archivio sia un luogo grigio, triste e polveroso… venite alla Sapienza a cambiare idea! Il programma dettagliato degli incontri è qui.

archivi scolastici

Autore

  • Michela Nocita

    Amante del mondo antico e critica di quello moderno, è per formazione archeologa/epigrafista e per necessità docente al Liceo e guida di Roma. I suoi principi? Quello di realtà, ma anche quello di piacere: tra la letteratura italiana e l'epigrafia greca, una visita turistica e una missione archeologica (non) concilia felicemente gli opposti in un fiume di parole dette e scritte. Cosa c'è di più bello che ricordare a tutti che siamo eredi di un passato inestimabile?

Condividi l’articolo sui social

Lascia un commento

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *