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L’idea piaceva, questa è la verità. L’idea della perfezione che i Greci -culla della civiltà occidentale- hanno saputo riconoscere, indagare e riprodurre su marmo. E la perfezione era lineare, pura e soprattutto candida. I colori erano barbari. Tutto ciò in virtù di un gusto estetico che è diventato però anche idea di supremazia del bianco rispetto al colore. E della pelle bianca rispetto alla pelle più scura.
L’idea si è fatta strada proprio per questo, contro ogni evidenza. E per questo perdura nell’immaginario collettivo e continua a fornire argomenti alle derive razziste. E ancora per questo dobbiamo cogliere ogni occasione per studiare e mostrare i colori delle statue antiche, e rimarcare quanto la grecità non fosse così algida come la immaginano ancora i più. In questo articolo del New Yorker, la storia della questione e i protagonisti delle ricerche più recenti:
The Myth of Whiteness in Classical Sculpture | The New Yorker
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