L’Atlante dei Bottoni: gioielli fatti di parole

21 Marzo 2022
Salva le parole dall’oblio facendole indossare alle persone. Crea legami tra persone e parole. L'Atlante dei bottoni è un vero successo

Esistono gioielli fatti di pietre preziose. E poi esistono gioielli fatti di un materiale ancora più prezioso: le parole. È questa l’anima del progetto L’Atlante dei Bottoni. I fondatori, Silvia Murru e Francesco Brotzu, ritagliano parole da vecchi dizionari e le riutilizzano per creare ciondoli, bracciali, orecchini e anelli. Partiti con dei semplici accessori realizzati con dei bottoni, oggi il loro è un vero e proprio progetto artigianale e culturale, grazie al quale migliaia di persone riscoprono il valore del nostro linguaggio.

Riutilizzare

Ma partiamo dal principio. Com’è nata l’idea? “È tutto iniziato quasi per gioco, nove anni fa. Ci siamo trovati entrambi senza lavoro e abbiamo cominciato a realizzare accessori usando dei bottoni vecchi, da qui il nostro nome l’Atlante dei bottoni. Poco dopo, girando per dei mercatini delle pulci in Sardegna, la nostra regione d’origine, abbiamo trovato dei dizionari antichi. E Silvia ha pensato di usarli per creare dei gioielli”. Il riscontro positivo dei clienti è stato immediato, tanto che Francesco ha subito intuito che questo piccolo progetto si sarebbe potuto espandere.

Il momento di svolta è arrivato con la Fiera dell’artigianato di Firenze del 2014. Hanno investito tutti i loro risparmi, e il loro coraggio è stato premiato: “Abbiamo venduto tutte le nostre creazioni”. Da quel momento, l’Atlante dei Bottoni è diventato un lavoro a tutti gli effetti per entrambi. Per Francesco, dal punto di vista più prettamente imprenditoriale e commerciale; per Silvia, da un lato più creativo e artistico. Un lavoro di cui sono profondamente soddisfatti, perché coincide con la loro visione di vita.

Una creazione de L’Atlante dei Bottoni – foto Atlante dei Bottoni

Salvare le parole

Silvia e Francesco salvano le parole. “La nostra è una ricerca costante”. Silvia passa giornate intere tra negozi e mercati dell’usato, dove trova vecchi dizionari, sussidiari, libri di scuola. In particolare i vocabolari, alcuni anche molto antichi: partono dagli anni Trenta dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento. È grazie a questi strumenti che riscoprono parole che rischiano di scomparire o di cadere in disuso, come uzzolo (‘voglia intensa e capricciosa’) o equoreo (‘del mare’). Ma anche parole comuni di cui viene riscoperta la meraviglia del significato. “Per esempio, sono rimasta colpita ultimamente dalla parola chiarore, che significa ‘luce più o meno forte in mezzo al buio’”, mi confida Silvia.

Una ricerca che si accompagna a un valore cardine del progetto: il riuso. “Usiamo libri che altrimenti andrebbero al macero. Gli doniamo nuova vita. Grazie a dei trattamenti con delle sostanze specifiche, riusciamo a evitare che la crta si disintegri”. Nell’epoca del fast-fashion e del consumismo, le loro creazioni sono oggetti che vogliono resistere nel tempo. Dei veri gioielli perché custodiscono e tramandano la preziosità del nostro linguaggio e quindi della nostra cultura. E ogni pezzo è unico: ogni parola viene infatti associata a uno sfondo grafico (anch’esso ricavato da vecchi libri, sussidiari o enciclopedie) in una combinazione irripetibile.

presentazione atlante dei bottoni

Vecchi dizionari e tanta fantasia: questo è l’Atlante dei Bottoni – foto Atlante dei Bottoni

Atlante dei Bottoni è atlante di emozioni

I loro clienti non sono solo appassionati di lettura, insegnanti e filologi, ma persone di tutti i tipi, con interessi diversi. Cosa le accomuna? “Le emozioni. Le parole hanno un potere enorme, si crea un legame emozionale. A delle fiere ci è capitato che delle persone si commuovessero vedendo alcuni nostri gioielli, perché gli ricordano una persona o un momento particolare. Una parola è sempre molto più di una parola”.

Intorno a questi valori si è creata una rete di persone non solo fisica, ma anche virtuale. Basta dare un’occhiata al loro profilo Instagram. Qui, Francesco e Silvia hanno creato una vasta community che li supporta e crede nel loro progetto. Fin da subito, intuendo la potenzialità del digitale, hanno inoltre attivato il loro sito con lo shop online. In questo modo possono arrivare, oltre che in tutta Italia, anche nel resto del mondo. Ed è così che hanno superato la pandemia senza grandi ostacoli, raccogliendo successi notevoli: alcune loro creazioni raggiungono il sold-out in pochi minuti.

passione Atlante dei Bottoni

Atlante dei Bottoni: che passione! – foto Atlante dei Bottoni

Un’evoluzione continua

Ma accanto ai successi, non sono mancati i momenti di difficoltà. “Soprattutto all’inizio, alcune persone intorno a noi, con una visione del lavoro tradizionale, non capivano perché avessimo rischiato così tanto. Ma quando hanno iniziato a vedere i risultati, si sono ricreduti. Oggi sono fieri di noi”. E possono sempre contare sul supporto delle rispettive famiglie e sul sostegno reciproco: “Siamo come fratello e sorella”.

Per il futuro, l’obiettivo è quello di continuare a evolvere soprattutto dal punto di vista tecnico. Silvia ha in programma di frequentare dei corsi di oreficeria e di gioielleria giapponese. “Vorremmo diventare totalmente autonomi, creando noi stessi i supporti in metallo che fino a oggi abbiamo acquistato da fornitori esterni”. In questo modo, l’Atlante dei Bottoni diventerà ancora più sostenibile.

Dopo aver conosciuto Francesco e Silvia, si comprende come riscoprire una parola voglia dire recuperare significati ed emozioni nascosti dentro di noi, ma anche adottare un punto di vista sul mondo più attento a cogliere i dettagli. Lo stesso psicanalista Umberto Galimberti ha affermato: “Possiamo pensare solo in base al numero delle parole che possediamo”. E più le conosciamo a fondo, più le possediamo, più la nostra esistenza guadagna in profondità. È questo che fa sì che i gioielli dell’Atlante dei Bottoni abbiano il potere semantico, emozionale, di creare connessioni durature. Gioielli legati alla nostra storia, alla nostra interiorità, alla nostra umanità.

Autore

  • Giulia Tommasi

    Scrittura, filologia e comunicazione sono le passioni che animano le sue giornate. Al confine tra il mondo antico e il moderno, alla ricerca di ciò che caratterizza l’uomo al di là del tempo e dello spazio. Nelle pagine dei maestri del passato trova le risposte alle sue domande più profonde, e nella tecnologia coglie l’opportunità di condividerle. Mentre è iscritta al corso di laurea magistrale in Filologia classica all’università La Sapienza, approfondisce la sua conoscenza della comunicazione e del marketing digitale. Collabora con magazine online e quotidiani.

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