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Oggi affrontiamo un tema importante, e cioè quello della valorizzazione dei beni culturali dal basso, cioè le iniziative popolari di valorizzazione dei beni culturali. Ne parliamo perché recentemente una di queste iniziative è stata messa a rischio dalle istituzioni.
A Napoli, nel Rione Sanità, una delle zone più popolari della città e forse anche delle più difficili per via della situazione di emarginazione sociale, un gruppo di sei ragazzi nel 2006 ha costituito una cooperativa per valorizzare le Catacombe di San Gennaro e san Gaudioso. La cooperativa si chiama La Paranza e la sua fondazione è stata possibile grazie all’impegno del parroco Don Antonio Loffredo.
I ragazzi hanno saputo far conoscere le catacombe al punto che i visitatori sono cresciuti in modo esponenziale e la cooperativa oggi dà lavoro a più di 50 soci. Qual è allora il problema? Che proprio in questi giorni, il Vaticano ha chiesto alla cooperativa la royalty dovuta del 50% degli introiti e con valore retroattivo, impedendo di fatto alla cooperativa La Paranza di potersi autosostenere.
A seguito di questa vicenda Giuliano Volpe, archeologo dell’Università di Foggia, nonché presidente emerito del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici del MiBAC, ha lanciato l’idea di istituire gli Stati Generali della gestione del patrimonio culturale dal basso. Ecco cosa ci ha raccontato.
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