Villa dei Mosaici di Spello: finalmente ha aperto le sue porte a tutti

27 Marzo 2018
A tredici anni dalla strepitosa scoperta, la Villa dei Mosaici di Spello si apre alle visite con un museo fantastico che sarà la nuova porta d'accesso alla città

Finalmente la Villa dei Mosaici di Spello ha aperto le sue porte. Sabato scorso si è tagliato il nastro e una folla di gente, da Spello e dall’Umbria intera, si è messa pazientemente in coda per entrare nella ‘casa’ costruita apposta per lei, e ammirarla. Si attendeva questo momento dalla prima scoperta a luglio 2005, ben tredici anni fa. Tanti ragazzi di Spello sono cresciuti vedendo solo un cantiere. Lo vedevano ogni giorno perché la villa sta a pochi passi dall’ingresso principale al centro storico della città. Lì si voleva fare un garage sotterraneo, un’opera utile a cittadini e turisti, ma giunti a tre metri e mezzo di profondità, si sono trovati i mosaici.

Lusso ‘fuori porta’

Venti stanze e un peristilio, di cui dieci con pavimenti a mosaico e pareti decorate ad affreschi e stucchi: questo il ‘bilancio’ di quanto emerso dei 500 metri quadrati della villa portati alla luce, che sono però solo una minima parte dell’intero complesso. Era dunque una villa grande e ricca, edificata in età augustea quando Spello fu nel suo massimo fulgore, ma poi interamente ristrutturata tra II e III secolo d.C.

Una villa ‘fuori porta’ di chi amava gli agi e il verde ma non voleva allontanarsi troppo dagli affari in città. Forse una famiglia di produttori di vino, come potrebbe suggerire il mosaico dell’ampio triclinio dove una scena di mescita del vino trionfa tra immagini delle stagioni e animali e simboli dei cortei dionisiaci. Ma purtroppo non abbiamo notizie sui proprietari a conforto di tale ipotesi. E perciò non ci rimane che contemplare, ammirati, i fantastici mosaici.

Villa dei Mosaici Spello, Restauro Triclinio

Villa dei Mosaici di Spello, restauro del pavimento del Triclinio. Foto Sistema Museo

Intricate geometrie

Si guardano dall’alto, passeggiando su solide passerelle, mentre su schermi pensili si apprezzano le ricostruzioni virtuali dei singoli ambienti, realizzate da Essential Ark con la consulenza di Marcello Barbanera. Si vedono singolari intrecci di geometrie e colori che culminano nella bellezza e singolarità del pavimento della cosiddetta Stanza del sole radiante. Si riconoscono uccelli e animali reali e fantastici inseriti di sorpresa tra le infinite geometrie. Si ammira la stanza riscaldata per mezzo di un’intercapedine sul pavimento che assicurava bagni caldi in ogni stagione. S’immagina di passeggiare nel giardino centrale o sotto l’ampio porticato che lo circondava. E ovviamente si sogna di banchettare nella sala da pranzo aperta sul giardino. Il tutto con l’aiuto di pannelli informativi, tablet e una App, gli ultimi due ricchi anche di curiosità sulla vita quotidiana e in villa nella Roma imperiale.

Dov’è Hispellum, la Spello romana?

Tuttavia si poteva fare di più, utilizzando magari le ricostruzioni virtuali in modo meno statico e più creativo, inserendole in un racconto che leghi la villa alla sua attività produttiva e soprattutto alla città. Spello conserva molte tracce del suo passato romano, della gloriosa Hispellum, a partire dalla cinta di mura e dalle porte cittadine perfettamente conservate. Quindi la forma stessa della città risale all’antica Roma. Tuttavia l’aria che vi si respira è prettamente medievale e rinascimentale. La romanità pare poco indagata e troppo poco percepibile, non si rivela immediatamente nel paesaggio urbano.

Villa Mosaici Spello - Sole Radiante

Villa dei Mosaici di Spello, Stanza del Sole Radiante. Foto Sistema Museo

Porta d’accesso alla città

Ecco, la Villa dei Mosaici potrà forse servire da stimolo per una diversa visione di Hispellum. È stata pensata come porta di accesso alla visita della città, che d’ora in avanti comincerà proprio da lì. Infatti attorno ci sono comunque i parcheggi, e all’interno c’è l’infopoint cittadino. Ma è soprattutto l’edificio museale stesso a imporsi nel paesaggio, pur costruendo un dialogo armonico con i resti della villa, le mura e la città tutta.

La splendida soluzione ideata dall’architetto Alfio Barabani si pone infatti in continuità col piano di calpestio moderno che la ricerca archeologica ha dovuto incidere e sventrare. Dal prato circostante il verde sale gradatamente a coprire il tetto dell’intera struttura: un verde fatto di piante grasse su un letto di pietre laviche, bisognoso di poca irrigazione e cura, assicura Barabani. E non è un tetto compatto ma fatto di moduli sfalsati tra loro per concedere ad ampie vetrate di far entrare dolcemente nel museo la luce naturale e lasciar intravedere, dall’interno, il profilo della città.

È inoltre un edificio che rispetta al massimo la sostenibilità ambientale: energia fornita da pannelli fotovoltaici, vasca di accumulo delle acque meteoriche, areazione naturale e sistemi di schermatura dai raggi del sole, legname proveniente da foreste programmate e totalmente riutilizzabile, luci a basso consumo.

Villa dei Mosaici Spello, interno con panorama

Villa dei Mosaici di Spello, interno del museo. Foto Teodoro Teodoracopulos

Continuità tra antico e moderno

Tuttavia la sua bellezza è nelle sue linee dolci e nei suoi colori poco invasivi studiati per dialogare con l’esterno e per creare all’interno un ambiente di visita generoso: è di ampio respiro, con quel tetto alto ed elegantissimo fatto di travi ricurve di legno lamellare, e al contempo caldo e accogliente come si addice a un’abitazione.

Anche il logo e l’immagine coordinata della villa, ideati da Marco Tortoioli Ricci del collettivo Co.Mo.Do., connotano distintamente il museo come un medium dove antico e moderno si integrano senza soluzione di continuità. Tutto concorre, insomma, a creare le condizioni migliori per la visita. A dire a tutti, cittadini e visitatori, siete giunti in una bella casa e ne potete godere in tutto relax. Di tanto in tanto, però, date un’occhiata su al borgo con le sue mura. E una volta rinfrancati, partite!

 

Villa dei Mosaici di Spello
Spello, via Paolina Schicchi Fagotti 7
Aperto da martedì a domenica, orario 10-13 e 14.30-17
Info www.villadeimosaicidispello.it; tel 0742302239

 

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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