On the road sulla via Emilia

20 Aprile 2018
Per celebrare i 2200 anni di vita della via Emilia, una mostra che è un vero viaggio: lungo la strada, nel tempo, e nel nostro immaginario

Imbocchiamo l’A14 a Rimini Nord per dirigerci verso Reggio Emilia. Percorriamo la via Emilia moderna – la via che più di tutte oggi è sinonimo di Alta Velocità stradale e ferroviaria – per andare a vedere una mostra che celebra i suoi 2200 anni di vita. S’intitola semplicemente On the road, sulla strada. Un viaggio immaginario, un viaggio nel tempo, sulla strada per antonomasia.

Nei campi a destra e a sinistra sono già pronte le cataste di legna della Fogheraccia. Appena farà sera verranno incendiate, segneranno il passaggio dell’equinozio e annunceranno una sorta di capodanno. Sono i fuochi dedicati alla Madonna e affondano le radici in riti pagani antichissimi.

Usciti dall’autostrada arriviamo finalmente a Reggio Emilia. Entriamo al Palazzo dei Musei e percorriamo il lungo corridoio pieno di animali impagliati che sono parte delle ricche collezioni naturalistiche di zoologia ospitate qui. Poi il viaggio On The Road comincia.

Manifesto On the road via Emilia

Manifesto della mostra On the road – Via Emilia 187 a.C. – 2017

Una strada che è una grande storia

Due cippi funerari etruschi iniziano a segnare il percorso, e veniamo subito catturati dalla bellezza della statuetta di una Grande Dea scolpita 30.000 anni fa a testimoniare gli antichi culti di queste terre. E ci rendiamo conto che qualcuno ha già iniziato a raccontarci una storia.

La strada è tutta nelle grandi sale che sembrano in realtà grandi corridoi. Le sepolture e alcuni reperti di corredi funebri in mostra nella grande teca della prima sala, coi corpi perfettamente orientati sull’asse est ovest, raccontano di quando i morti venivano sepolti lungo la via. I sepolcri, più volte riutilizzati nelle epoche passate, trasformavano di fatto la via in un cimitero; e comprendiamo subito che la strada era un luogo in cui la vita e la morte si incontravano e dialogavano.

Ci muoviamo ancora e i morti iniziano a parlare, le loro storie sono sulle pareti, narrano di avvenimenti importanti e di vita quotidiana. I loro volti sono quelli degli attori di Kolossal americani, ma la ‘finzione’ non disturba, anzi, rende le storie più familiari e la distanza temporale finisce per azzerarsi.

‘Dentro’ la via Emilia

Il filo del discorso è esattamente sovrapponibile a quello della strada che stiamo percorrendo. Le teche in vetro, con i reperti sistemati in strutture di legno, formano una sintassi su cui la storia continua a intrecciarsi. Noi ci stiamo dentro ma non come semplici ascoltatori: sopra le nostre teste scorrono le immagini della strada a quota asfalto, mentre noi camminiamo a due metri sotto il suo livello.

Ci muoviamo in uno spazio che in realtà è il tempo, dall’anno zero della via – il 187 a.C. quando fu tracciata per volere del console Marco Emilio Lepido – fino a oggi. I volti a poco a poco si trasformano e diventano quelli delle persone che abitano adesso sulla Via, proiettati su un grande schermo.

Mostra via Emilia allestimento

Una sala della mostra On the road. Via Emilia 187 a.C. – 2017

Via dell’innovazione

La penultima sala-corridoio ha una parete in cui c’è tutta la vita della Via Emilia. Le frecce a terra ci dicono che abbiamo oltrepassato il Limes e siamo nella zona dell’ordine. Altre parole a terra diventano basoli su cui stiamo camminando e ci proiettano verso il futuro segnato dall’ultima parola, persistenza, che fa da base a una grande immagine dell’Italia notturna ripresa da satellite.

E’ emozionante. Ma non è ancora finita: l’ultima sala consegna al visitatore la possibilità di pianificare lo sviluppo urbanistico della regione segnata dalla via. Su un grande tavolo rettangolare, una sorta di Lego trasforma tutti in urbanisti in erba. Usciamo stupiti e meravigliati, On The Road è davvero “un cammino millenario e contemporaneo”.

Riprendiamo l’autostrada e, nel percorrerla, immaginiamo le linee parallele della ferrovia, del fiume… Vediamo capannoni su capannoni, ma ci rendiamo anche conto di come la via Emilia segni una città diffusa. Non c’è polo principale in Emilia, ma tanti centri dove lavoro, economia, sanità, benessere sociale sono distribuiti in modo uniforme. Tutto ciò non era per nulla scontato ai tempi del console Marco Emilio Lepido, ma la mostra ci ha fatto intuire che forse è stato proprio lui a porre i semi giusti. Ha segnato la via dell’innovazione.

A pochi chilometri dall’uscita di Rimini Nord, le Fogheracce ardono e celebrano l’equinozio.

 

On the road – Via Emilia 187 a.C. – 2017
a cura di Luigi Malnati, Roberto Macellari, Italo Rota
Reggio Emilia. Palazzo dei Musei, Palazzo Spalletti Trivelli, Museo Diocesano
fino al 1 luglio 2018
Info:  Musei Civici Tel. 0522.456477-456805
musei@municipio.re.it  www.musei.comune.re.it

 

Autore

  • Massimo Bottini

    Architetto, vive a Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini. La sua formazione accademica si colloca nell'ambito della conservazione e del restauro dei beni architettonici così come la sua attività lavorativa. L'innata passione per la tutela e la valorizzazione dell’eredità culturale italiana lo ha fatto approdare in alcune delle maggiori associazioni che operano su scala nazionale in cui ricopre ruoli di rilievo. Tra esse: Italia Nostra, l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), e Co.Mo.Do. Confederazione per la Mobilità Dolce, di cui è stato presidente nazionale dal  2013 al 2017.

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