Izi.Travel Sicilia: l’innovazione parte da sud

22 Novembre 2016
Storia di un processo partecipato di valorizzazione digitale su scala regionale. Tutta la Sicilia unita nel promuovere online le proprie bellezze grazie alla piattaforma gratuita #iziTRAVEL. E a una buona idea
Questa è la storia di un progetto di ricerca annuale che sto svolgendo presso l’Università di Catania e delle persone che l’hanno reso possibile, consentendo di trasformare la mia idea in un processo co-creativo di valore culturale unico al mondo per scala e qualità dei prodotti.

Partiamo dall’inizio. Ho conosciuto Anastasia Klimova, business development manager di izi.TRAVEL a Palermo nell’aprile 2015. Con il suo sorriso pulito, mi ha presentato questa piattaforma gratuita per la creazione di guide museali e tour multimediali nel mondo. In realtà la conoscevo già, ma ho conservato ugualmente la brochure che Anastasia mi aveva dato. Dopo diversi altri incontri, le ho presentato la mia proposta: “e se provassimo a colmare il gap della comunicazione culturale siciliana con izi.TRAVEL? E in modo partecipato?”

Perché izi.TRAVEL Sicilia, anzitutto. L’isola ha sofferto finora di una cronica mancanza di strategie unitarie di comunicazione e valorizzazione culturale e turistica. izi.TRAVEL è nata in Olanda nel 2013 e oggi vanta già oltre 2.500.000 di download dell’app gratuita (con oltre 1.300 destinazioni nel mondo, 3.600 tour interattivi, 1.400 guide di musei, distribuiti in quasi 90 nazioni nel mondo e in oltre 50 lingue), con una crescita mensile del 20%. Grazie alla sua gratuità, sia per chi produce i contenuti che per chi ne usufruisce, è già diventata la principale piattaforma narrativa globale. Era dunque la piattaforma perfetta per provare a realizzare la mia impresa.

Dopo i primi contatti favorevoli con il CEO della società, Alex Tourski, con il tramite di Anastasia, siamo subito passati all’operatività. Anche grazie al favore ottenuto presso il Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, con la fondamentale mediazione di Lucia Ferruzza, allora in forze al Servizio museografico, e di tutti i dirigenti contattati, Sergio Alessandro ed Enrico Carapezza fino al dirigente generale Gaetano Pennino, che ha sposato subito l’iniziativa e il 17 ottobre 2016 ha firmato una Convenzione attuativa fra il Dipartimento e l’Università di Catania. Io sono stata nominata referente scientifico del progetto. Tuttavia, nelle “more” del percorso amministrativo, ho operato sin da maggio 2016.

Due fattori hanno, a mio parere, contribuito a trovare un “terreno fertile” a questa innovazione: la pressoché totale assenza di strategie di comunicazione, valorizzazione e fruizione culturale a livello istituzionale centrale e la presa di coscienza, a tutti i livelli decisionali e non, della necessità di uno svecchiamento generale delle forme e del linguaggio della comunicazione.

izi.TRAVEL Sicilia: un modo per fare rete

Cosa esisteva in Sicilia prima dell’inizio del mio progetto? In tutto sette guide #iziTRAVEL. Sin da marzo 2015 era disponibile l’audioguida del Museo archeologico regionale di Aidone (realizzata, seconda in Italia, dalla lungimirante ex direttrice, Laura Maniscalco), seguita da quella del Museo archeologico regionale di Camarina (in collaborazione con l’ex direttore Giovanni Di Stefano).  Alcuni privati avevano poi realizzato dei tour di Scicli, Modica e Ragusa e un itinerario (piuttosto scarno) fornito da un servizio di noleggio biciclette per Siracusa.
Sin dall’inizio del progetto, convinta che tale opportunità fosse stata data non a me, ma alla Sicilia intera, ho allargato il più possibile la platea degli interlocutori e degli storyteller da coinvolgere, anche se la Convenzione limitava il mio operato alle sole istituzioni afferenti al Dipartimento regionale. Con il mio aiuto e sostegno, musei, istituzioni, associazioni, reti, scuole, operatori culturali e turistici sul territorio hanno dato vita a una “rete di storyteller sulla rete” che prescinde dal concetto proprietario del bene (regionale, diocesano, civico, privato, etc.) e abbraccia quello di patrimonio culturale comune da promuovere con un processo disseminato e partecipato di tipo bottom-up.
Nel frattempo, ho ottenuto l’adesione dell’Assessorato regionale al turismo e allo spettacolo, con la partecipazione di Roberta Iannì della redazione di Visit Sicily: con il loro profilo abbiamo già lanciato alcuni itinerari. E il dirigente generale Sergio Gelardi (il quale, ascoltando la mia proposta disse “Dottoressa, altro che un anno, non le basterebbe una vita!”), ha inviato una comunicazione ufficiale in merito a tutti i Servizi turistici della regione. Mentre il 3 giugno scorso l’allora Soprintendente di Agrigento Caterina Greco ha inaugurato il MARP – Museo Archeologico delle Pelagie a Lampedusa con l’audioguida del museo realizzata su izi.TRAVEL, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro Dario Franceschini.

L’adesione a questa idea è stata tale, con più di 60 guide museali e itinerari sul territorio online e fruibili dalla app, che, dopo sette mesi dall’inizio del progetto, e all’indomani della sua presentazione a Palermo, mi spingo già a definirlo un “processo”.
Al Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa il progetto era stato già avviato da Anastasia insieme all’allora direttrice Gioconda Lamagna e a Giusi Monterosso, e ora l’abbiamo portato a termine – dopo il riassetto dipartimentale – con la nuova direttrice del Polo regionale di Siracusa per i siti e i musei archeologici Mariella Musumeci. Mentre Gioconda Lamagna, non appena si è insediata nella nuova sede al Polo regionale di Agrigento per i siti culturali, si è subito adoperata per terminare il lavoro già avviato al Museo Archeologico “Pietro Griffo. E a Palermo sono già pronti due guide e un itinerario realizzati dal Polo Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palermo.

[envira-gallery id=”1457″]

Sin dall’inizio del progetto ho subito invitato le Reti museali siciliane a partecipare. Oggi sono tre le Reti presenti su izi.TRAVEL: la Rete dei Musei Etnoantropologici della Provincia di Messina, la Rete Museale e Naturale Belicina e la Rete Museale, Culturale e Ambientale del Centro Sicilia, con itinerari anche tematici. I tre presidenti (Mario Sarica, Giuseppe Salluzzo, Pasquale Carlo Tornatore) hanno aderito subito alla proposta. Così come hanno fatto alcune ​associazioni culturali, come l’Archeoclub delle sedi di Gela e di Aidone, che si sono attivate per promuovere il proprio territorio. Con alcuni musei abbiamo attivato dei progetti di alternanza scuola-lavoro (e altri ne stiamo attivando): al Museo Civico di Castello Ursino a Catania, ad esempio, sono i ragazzi del Liceo Scientifico Boggio Lera a raccontare la storia del museo e delle collezioni.

Infine, mi preme segnalare l’itinerario Alla Scoperta di Siracusa…con Galatea Ranzi e i Viaggiatori nel Tempo, realizzato con la preziosa collaborazione, in qualità di coordinatrice del progetto e anche testimonial vocale, dell’attrice Galatea Ranzi – siracusana d’adozione, come ama definirsi – e di otto studenti di scuole superiori siracusane, che fanno parte del “Circolo dei Viaggiatori nel tempo” e che hanno prestato la loro voce, trasformandosi anch’essi in ciceroni digitali della loro città. Ho incontrato Galatea alla presentazione del cast dell’Alcesti a Ragusa; l’ho fermata. Mi è bastato parlarle due minuti del progetto per trovare la sua adesione appassionata: “Ci sto!”. Tra i mille impegni e le trasferte fuori Siracusa, Galatea ha organizzato il lavoro, incontrato i ragazzi, distribuito i rispettivi copioni, speakerato (gli ultimi audio me li mandava su whatsapp!). Si è fatta portavoce (e che voce!) del patrimonio culturale siracusano con un entusiasmo che ha saputo trasferire anche ai giovani ciceroni. Il suo racconto del Teatro greco di Siracusa trasmette un’emozione fortissima, e la piattaforma la divulga in tutto il mondo.
La Sicilia è l’unica regione al mondo che sta sperimentando su questa scala e in modo coordinato tutto questo. I primi commenti ricevuti mi fanno credere di essere sulla buona strada. Finora le guide sono sessanta, e siamo solo a metà progetto!

Autore

  • Elisa Bonacini

    Archeologa e specialista per la comunicazione con le ICT, i social media e ogni forma di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale. Credo fermamente che le rivoluzioni si facciano dal basso e, proprio per questo, sono tra i fondatori delle Invasioni Digitali, il cui “verbo” di partecipazione, co-creazione di valore e contenuti culturali digitali non mi stancherò mai di portare ovunque! Orgogliosamente rivoluzionaria in una Sicilia che ha bisogno di riappropriarsi della propria bellezza.

Condividi l’articolo sui social

Lascia un commento

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *